Ricostituzione ambientale primo modulo

Il primo modulo dell’impianto di scarico controllato per rifiuti non pericolosi per rifiuti urbani, in località “Coldianu”, ha cessato l’attività nel gennaio 2005 raggiungendo la volumetria complessiva autorizzata.

Nel corso del 2005 la CHILIVANI AMBIENTE ha provveduto alla ricostituzione ambientale del sito occupato, consistente nel rimodellamento della colmata finale e nel ripristino della flora preesistente, secondo quanto previsto dal Piano di adeguamento redatto ai sensi del D.Lgs. n. 36/2003 e approvato con Determinazione del Direttore del Servizio Gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati dell’Assessorato Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna.
Trattasi della prima realizzazione della ricopertura finale di un impianto di discarica controllata ai sensi del D.Lgs. 36/2003 nella regione Sardegna.

La sistemazione finale ha comportato la regolarizzazione delle forme complessive, tali da realizzare una conformazione collinare vicina al paesaggio naturale originale ben inserita tra le colline circostanti con le quali si è raccordata.
La regolarizzazione delle pendenze e degli scoli, consente un deflusso delle acque superficiali tali da assicurare la regimentazione delle acque, secondo l’andamento originario.
La sistemazione a verde, attraverso la piantumazione di tipologie arboree autoctone, ha permesso l’equilibrato reinserimento ambientale del sito.
Poiché la degradazione dei rifiuti a componente organica, incluse le componenti cellulosiche, comporta la trasformazione in biogas di circa un terzo della massa dei rifiuti, si è proceduto alla valutazione degli assestamenti, soprattutto in funzione alla morfologia della copertura finale e della destinazione d'uso prevista.

Nella fase immediatamente successiva alla chiusura si è proceduto alla regolarizzazione dei piani di abbancamento dei rifiuti e alla posa di un adeguato strato di materiale inerte tale da permettere la corretta messa in opera degli strati sovrastanti.

Sono stati eseguiti i seguenti interventi:

  • posa di uno strato di materiale drenante e di rottura capillare dello spessore di 0,5 m
  • posa di uno strato di 0,5 m di argilla compattata con conducibilità idraulica pari a K = 10-8 m/s
  • posa del secondo strato drenante dello spessore di 0,5 m, in grado di impedire la formazione di un battente idraulico sopra le barriere di argilla e del primo strato drenante
  • posa dello strato di terreno agrario dello spessore di 1 m, con funzione di protezione contro l'erosione delle barriere sottostanti e dalle escursioni termiche del sito e idoneo allo sviluppo di specie vegetali di ricopertura per il ripristino ambientale
  • realizzazione di un impianto forestale, a rapido accrescimento della componente vegetazionale, mediante il sistema Prati armati, consistente in una tecnologia di consolidamento verde che utilizza una particolare miscela di sementi tecniche, e la messa a dimora di essenze arbustive.

Contemporaneamente alla ricopertura finale è stata realizzato l’impianto di aspirazione e captazione del biogas, con le seguenti caratteristiche:
• N° 10 pozzi trivellati del diametro di 600 mm, con raggio di influenza di 25 m circa e una rete di captazione orizzontale collegata a tubazioni verticali;
• rete di dreno orizzontale del biogas
• rete di raccolta biogas
• rete di raccolta percolato
• circuito di ritardo
• sistema di aspirazione
• torcia di combustione
• sistema di controllo e sicurezza, dotato di un quadro di analisi del biogas completo di analizzatore in continuo di O2 e di CH4.

L’impianto così realizzato è collegato all’ampliamento dell’impianto attualmente in fase di esercizio. Il biogas captato dai moduli di discarica è sottoposto attualmente alla termocombustione in torcia; è in corso una valutazione tecnica tesa all’ottimizzazione del sistema complessivo di captazione del biogas e alla verifica della praticabilità del recupero energetico del biogas.